Teatro

Miseria & nobiltà nelle Marche

Miseria & nobiltà nelle Marche

Due teatri (Urbania e Montegiorgio) per la celebre commedia napoletana rivista da Michele Sinisi mescolando vari dialetti italiani.

Il Teatro Bramante di Urbania inaugura venerdì 3 febbraio la sua stagione di prosa 2016-17 con un grande classico della commedia italiana, Miseria & nobiltà tratto da Eduardo Scarpetta per la regia di Michele Sinisi.

Già finalista al premio Hystrio Twister 2016 - mentre per la regia Michele Sinisi ha ricevuto il premio ANCT 2016 (premio dell'associazione nazionale dei critici di teatro) - lo spettacolo vede in scena un bel manipolo bravissimi, giovani attori: Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D'addario, Gianluca Delle Fontane, Giulia Eugeni (nata e cresciuta nelle Marche, a San Severino), Ciro Masella, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi e un nuovo talento tutto pesarese: Francesca Gabucci.

Dopo Urbania lo spettacolo sarà ancora in scena nelle Marche al Teatro Alaleona di Montegiorgio il 4 febbraio.

Miseria & nobiltà è la storia di un povero squattrinato, Felice Sciosciammocca che, costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita a una fitta tessitura di trovate e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia.

Miseria & nobiltà è un Mito, è un collante sociale la cui storia oggi è evocata da alcuni passaggi che tutti in Italia ricordano e sarebbero in grado di citare (basta il momento degli spaghetti..). Lo spettacolo di Michele Sinisi ritorna a quel testo del 1888 solo riscoprendosi rito nell’oggi. Interessante l'operazione drammaturgica nella quale la parlata napoletana lascia il posto all'utilizzo di dialetti vari all'interno di una cornice scenografica volutamente scarna nella prima parte della commedia e più barocca nella seconda, nella quale, tuttavia, l'apparente sfarzo rivela una realtà ben diversa.